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Intorno a Borgo Rivera

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Intorno a Borgo Rivera

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Il borgo della Rivera all’estrema periferia meridionale della città storica, ma ancora all’interno della cinta trecentesca che la racchiude, è uno dei luoghi dell’Aquila in cui con più evidenza si avverte lo spessore della storia. Una storia il cui filo conduttore è la ricchezza d’acqua: l’acqua del fiume Aterno, che, scorrendo appena fuori dalle mura, irrigava gli orti e azionava le ruote dei mulini; e l’acqua delle numerose sorgive locali, utilizzata dagli opifici della lana e del cuoio, che alimentavano l’opulenza della città medievale. Le Mura costituiscono l’antica cerchia della città e rappresentano il confine del suo centro storico. Edificate a partire dal XIII secolo ed in buona parte conservate ancora oggi, mantengono pressappoco la forma originale nonostante le numerose modifiche dovute a crolli causati dai frequenti terremoti e sventramenti di carattere urbanistico. Si estendono per oltre 5,5 km inglobando un’area di circa 157 destinata a contenere decine di migliaia di abitanti. Ancora oggi le mura costituiscono una demarcazione netta tra l’ambiente rurale e quello urbano, che entrano in contatto attraverso Porta Rivera, con ingresso su ia Tancredi da Pentima. La Porta è l’accesso al Borgo Rivera, ma anche ad un mondo di antiche memorie. Alla destra dell’ingresso si trova la celebre Fontana delle 99 Cannelle. A sinistra della Porta c’è la Chiesa di San Vito alla Rivera, anche conosciuta come San Vito di Tornimparte, poiché deve la sua costruzione, nel XIII secolo, agli abitanti del castello di Tornimparte. La facciata romanica risalirebbe, invece, al Quattrocento. Dell’edificio originario rimane l’assetto spaziale poiché la chiesa, e l’intero quartiere, vennero profondamente modificati da alcune operazioni architettoniche ed urbanistiche, compiute tra il XVI secolo e il XVIII secolo, che portarono anche all’ampliamento della Fontana delle 99 cannelle. Dietro alla Chiesa è situato l’imponente struttura che fu del vecchio mattatoio, oggi riqualificato a ospitare il Munda, il Museo Nazionale d’Abruzzo.

Risalendo il Borgo, si apre l’accesso al Parco delle Acque, un parco pubblico attrezzato con panchine e recinzioni in materiali naturali, ricavato in un polmone verde, di natura rigogliosa, che sovrasta la Fontana delle 99 cannelle. Un posto ideale per rilassarsi sotto alla frescura delle piante. Il Parco gode di un panorama spettacolare e di un naturale affaccio sulla piazzetta del Borgo Rivera, rendendolo luogo adatto anche ad assistere ai numerosi eventi che si svolgono all’interno del perimetro della Fontana.

Salendo fino alla sommità del Borgo in direzione del centro città, sull’ultima curva in selciato si erge dell’odierno convento di Santa Chiara. In quel luogo sorgeva il castello di Acculae (“le sorgenti”), da cui prese il nome la nuova città L’Aquila, fondata a metà del Duecento dalle popolazioni dei contadi di Amiternum e di Forcona, desiderose di liberarsi dal giogo feudale.

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