Verso i Monti della Laga
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A ovest dell’Aquila si trovano i Monti della Laga che, insieme al valico delle Capannelle, rappresenta lo storico passaggio verso la provincia la provincia di Teramo. La zona offre una natura rigogliosa e tanti luoghi antichi e suggestivi da visitare. Di rilevanza turistica sono le vestigia di età imperiale di San Vittorino, gli scorci paesaggistici di grande suggestione come la riserva del lago del Vetoio e l’antico Borgo di Arischia immerso nella pineta rossa.
Da non perdere
Coppito
L’antico borgo di Poppleto che, nato come castello longobardo, sorge su un piccolo sperone roccioso che costeggia il fiume Vetorio. All’epoca di Federico di Svevia esistevano di Conti di Poplito, che abitavano nel castello sul colle, e gestivano per conto della Contea vari feudi nella zona ovest della conca aquilana. All’ingresso del paese di trova Chiesa di San Pietro o della Madonna delle Grazie del XIII secolo. Al centro del paese si trova un polmone verde che è il parco naturale della Murata Gigotti, alla cui sommità c’è un bosco guarnito di un percorso botanico segnalato grazie a un progetto realizzato dalla Proloco in collaborazione con gli studenti dell’istituto Agrario dell’Aquila.
Arischia, nel cuore del Parco del Gran sasso e Monti della Laga
La frazione di Arischia a circa 15 km dall’aquila e 860 metri di altitudine è probabilmente la località nota nel Medioevo con il nome di Ariscla, deputata al controllo del valico dell’attuale passo delle Capannelle lungo il percorso che collegava la conca aquilana con il versante teramano (oggi SS80).
Il terremoto del 2009 ha danneggiato profondamente il paese, numerose abitazioni sono state infatti abbattute in seguito ai danni riportati. Nel 2015 è stata restituita alla popolazione la chiesa abbazia di San Benedetto che si trova in Piazza Duomo, ed è la chiesa principale. La pianta longitudinale è a croce latina, con bracci del transetto sporgenti e abside rettangolare. Il culto di San Benedetto si innesta sull’incrocio di due culture, quella cristiana e quella islamica delle donne saracene che trovarono riparo ad Arischia (VII sec) presso i benedettini dell’abbazia, tanto che la chiesa assunse la simbologia musulmano della mezzaluna e la stella, alle quali la cittadinanza aggiunse l’emblema della mano aperta, come simbolo benedettino.
Una maestosa natura contorna Arischia, di particolare pregio è la pineta di pini rossi sulla strada e pendii che conducono al Passo delle Capannelle. Nella zona sud si apre una vasta area verde dove si svolgono varie attività all’aperto e da cui parte una rete di percorsi escursionistici che attraverso le montagne e raggiungono le località di Aragno e Collebrincioni fino a ricondurre all’Aquila.