La Chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta delle “Anime Sante” è sicuramente uno dei luoghi simbolo dell’Aquila e della sua storia, nonché uno dei suoi principali beni monumentali meta del turismo cittadino: edificata dopo il terremoto del 1703, in ricordo delle vittime del sisma su progetto dell’architetto Carlo Buratti, fu arricchita dalla facciata, progettata dall’architetto Gianfrancesco Leomporri e realizzata da Antonio Bucci, marmoraro di Pescocostanzo. Santa Maria del Suffragio è stata poi completata nell’Ottocento con la realizzazione della cupola ideata da Giuseppe Valadier, la cui ricomposizione – dopo l’ingente crollo per il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 – è stata il fulcro di un sapiente ed articolato restauro.
Il restauro della Chiesa di Santa Maria del Suffragio è stato un cantiere esemplare che ha dato vita ad un rapporto paritetico tra il Governo Italiano ed il Governo Francese, attraverso una concreta cooperazione in tutte le fasi di lavoro, dalla progettazione alle procedure amministrative, alle scelte in materia di conservazione e valorizzazione del patrimonio.
Il complesso intervento avviato nel febbraio del 2014 e gestito dal Segretariato Regionale MiBAC per l’Abruzzo, ha previsto un sostegno finanziario da parte della Francia pari al 50% dei 6,5 milioni previsti inizialmente per il complessivo recupero della Chiesa.
La struttura della Chiesa dopo il sisma appariva notevolmente lesionata dal crollo della lanterna e si presentava in gran parte priva della cupola, con ampi squarci e fessure passanti nelle murature portanti, che ne determinavano una pericolosa instabilità. Gravi lesioni si rilevavano sull’arco trionfale e sugli elementi di copertura dell’abside e del presbiterio, mentre in facciata si evidenziavano distacchi dalle murature d’ambito, oltre al crollo di guglie e pinnacoli.