Basilica di Collemaggio
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è uno dei simboli della città dell’Aquila, caratterizzata dal doppio colore bianco e rosa del marmo di Genzano di Sassa, il maestoso rosone centrale con due rosoni più piccoli laterali, la Basilica presenta la classica struttura squadrata delle chiese aquilane. La meravigliosa facciata è entrata nella storia anche nel 2009 quando rimase indenne al terremoto, nonostante l’interno fosse gravemente danneggiato con il disastroso crollo del transetto e dell’abside. La Basilica è una delle mete turistiche più visitate della capoluogo d’Abruzzo. Costruita fuori le mura per volere di Pietro da Morrone nel 1288, che la leggenda narra che qui sia stato incoronato papa Celestino V nel 1294. La Basilica si trova nel punto di arrivo e partenza del Tratturo Magno tra L’Aquila e Foggia, che nei secoli è stato percorso da migliaia di greggi che faceva la transumanza.
Sul lato sinistra della chiesa è posta la nota Porta Santa che viene aperta una volta l’anno in occasione della Perdonanza Celestiniana, nella sera del 28 agosto e chiusa ventiquattro ore dopo la sera del 29. Per i credenti l’attraversamento della Porta Santa conferisce l’Indulgenza Plenaria e la remissione dei peccati.
All’interno della Basilica sono presenti affreschi del trecento e quattrocento. Al lato dell’altare è presente un prezioso tempietto in marmo ricco di decorazioni che custodisce le spoglie del papa Celestino V. Le spoglie del papa sono state più volte trafugate nel 1528, nel 1799 e l’ultima volta nel 1998 prima della messa in sicurezza del sepolcro.
Il pavimento della Basilica bianco e rosa a giochi geometrici variabili incantano i visitatori e tratteggiano la maestosità dell’edificio di culto.
Il progetto di restauro della Basilica | Eni Video Channel
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All’ingresso sono presenti pannelli informativi con le fotografie che descrivono il lavoro di restauro operato nella basilica dopo il terremoto, compreso il progetto di rinforzo delle colonne delle navate rinforzate all’interno con tiranti d’acciaio. Durante il restauro, rimosso il coro ligneo, è stata scoperta dietro all’altare un’opera di Saturnino Gatti. l percorso di recupero ha affidato la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo, poi Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, che ha coordinato l’attività di supporto tecnico scientifico garantita dal Politecnico di Milano, dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Università dell’Aquila.
In particolare i lavori di restauro della Basilica, hanno riguardato il consolidamento della facciata, del campanile, dell’abside, di tutte le murature e dei pilastri della navata (anche con tecniche di smontaggio controllato), la ricostruzione della parte crollata del transetto, dei pilastri polilobati, dell’arco trionfale e delle coperture, l’attento restauro degli altari laterali, delle preziose cappelle di Jean Bassand e del Santo, che hanno rivelato le più interessanti scoperte restituendo, con nuove luci e nuovi colori, un inedito apparato decorativo barocco. Il restauro ha interessato anche la pavimentazione dell’area del transetto, le balaustre marmoree, gli affreschi e i tanti altri preziosi dettagli della Basilica.
Sono stati realizzati, inoltre, nuovi impianti tecnologici ed è stato installato un sistema di monitoraggio della struttura. E’ stato infine realizzato un impianto geotermico che alimenta il sistema di riscaldamento delle panche che ospitano i fedeli nella Basilica.